Action Academy vola a Venezia. Eccovi il diario rapsodico del nostro cinefilo-barricadero Vicinelli, che raccoglie per noi impressioni a caldo, suggestioni istantanee e umori a fior di visione su alcuni dei film in concorso più acclamati da critica e sala. Uno sguardo alternativo su quello che è stato tra i Red Carpet più “mainstream” della stagione.
La verità
La perfetta commedia psicologica e di costume francese anni ’70 girata da un giapponese. Cateherine Deneuve interpretando Fabienne mette a nudo le proprie idiosincrasie di diva “Sul Viale Del Tramonto” con una sensibilità e capacità attorica che sorprendono.
Ad Astra
Alla ricerca di un padre latitante tra galassie, pianeti e pirati dello spazio in un blockbuster dalla spettacolarità elevatissima, che tenta l’introspezione sul personaggio. Brad Pitt maturo e fascinoso, all’apice del suo percorso.
Martin Eden
La via nuova del cinema d’autore in una trasposizione letteraria di London sorprendentemente lirica, amara, lucida ed attualissima per disamina politica e recitata da un Marinelli in stato di grazia.
Il sindaco del Rione Sanità
Riuscitissima sintesi tra De Filippo e il gomorrismo per raccontare, ma con un senso etico non di maniera, la Napoli del “sistema”.
Sole
Una storia di giovani marginali che diventa un’accorata elegia visiva della suburra, di una poeticità borgatara e intima.
The Laundromat
Tra documentario, commedia grottesca e metafilm. Una regia e una scrittura da premio, per il ritmo e la leggerezza con cui compongono questi diversi generi. Attori straordinari impegnati in più ruoli contemporaneamente in una commedia divertentissima, acre e argutissima.
Joker
Ben oltre i confini del “comic-movie”, cinema d’autore che disegna una parabola da incubo di rara potenza espressiva. Phoenix, mattatore assoluto, crea un tragico di levatura shakesperiana con un fondo chapliniano. Meraviglioso-oscuro.
La Mafia non è più quella di una volta
Dalla frizione tra la memoria storica di Letizia Battaglia e il mondo tragicamente comico di Ciccio Mira nasce un grottesco senza pari. Il più censurato e coraggioso del festival. Un gigante dell’etica