Quest’oggi ospitiamo tra le righe del nostro blog un altro amato docente di Action Academy: Fabrizio Apolloni. Doppiatore, attore di fiction e cinema, nonché insegnante di doppiaggio nella nostra accademia.
Ciao Fabrizio! La tua è una carriera molto lunga e interessante. Ce ne vuoi parlare?
Volentieri! Ho sempre sognato di lavorare nel mondo della recitazione, sebbene i miei genitori non approvassero. Loro infatti avrebbero voluto altro per me, e per un po’ li ho assecondati. La mia voglia di fare l’attore però era troppo grande, e non ho resistito. Ho iniziato a studiare, poi a lavorare con il teatro. Poco dopo mi hanno preso nel mio primo ruolo da protagonista nel doppiaggio.
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Quali sono ad oggi i ruoli della tua carriera da doppiatore che porti più nel cuore?
Il mio primo ruolo nel mondo del doppiaggio è stato quello di Ling in Mulan della Disney. Sicuramente quello è un lavoro a cui mi sento molto legato. Probabilmente però il personaggio che mi ha tolto più soddisfazioni è stato quello dell’Omino di Pan di Zenzero in Shrek della Dreamworks: sequel, videogiochi, e pensa che esistono anche dei pupazzi che parlano con la mia voce!
Ultimamente si parla molto del doppiaggio e del suo ruolo. Cos’è per te il doppiaggio, e qual è la sua importanza?
Il doppiaggio è quella grande arte che permette alle persone di fruire un prodotto straniero, pur non conoscendo la lingua originale. Questo è un mestiere con una grandissima valenza, artistica e culturale. È una tradizione che non bisogna perdere, perché un prodotto sottotitolato non potrà mai avere la stessa fruibilità di un prodotto doppiato. Ovvio poi che nel doppiaggio risiede anche una grande responsabilità, ovvero quella di rimanere fedele al prodotto originale senza snaturarlo.
Il quest’ambito l’Italia è invidiata in tutto il mondo. Come mai il doppiaggio italiano è migliore degli altri?
L’eccellenza del doppiaggio italiano risiede in una sola parola: tradizione. L’Italia è la culla del doppiaggio come lo conosciamo oggi. Abbiamo cominciato quando gli americani venivano a girare i film nelle nostre città e non abbiamo più smesso. Il nostro è un doppiaggio dalla cura maniacale, in questo siamo sempre stati dei perfezionisti.
Tu hai lavorato sia come attore che come doppiatore. Quanto è importante per un doppiatore avere un background recitativo?
Innanzitutto ricordiamoci sempre che un doppiatore è prima di tutto un attore. La bella voce è un bello strumento, ma se non si hanno le capacità di interpretare un personaggio non serve a niente. Prima di intraprendere questo percorso io stesso ho studiato recitazione per anni. Interpretare un personaggio con la voce o con il corpo è pressoché identico. L’immedesimazione emotiva deve essere la stessa, così come l’approccio al personaggio. L’unica differenza è che quando si recita in un film il personaggio va costruito da zero, quando si doppia invece bisogna rimanere fedeli all’interpretazione originale.
Hai iniziato ad insegnare in Action Academy l’anno scorso. Come vivi l’esperienza da docente di Doppiaggio?
Per me insegnare in Action Academy è un’esperienza entusiasmante. Rapportarsi con gli studenti è bellissimo, riesco ad intravedere in loro i dubbi e le incertezze che avevo io all’inizio, ma anche una passione travolgente e contagiosa. È molto emozionante per me poter trasmettere qualcosa a questi ragazzi, così come loro trasmettono moltissimo a me.
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Che consiglio daresti ad un aspirante doppiatore?
Innanzitutto di diventare in primis un bravo attore. Poi, in seguito, di imparare a doppiatore. La bravura tecnica nel doppiaggio si impara con il tempo, ma se si ha una buona base recitativa è tutto in discesa. Imparare il doppiaggio pensandolo come una disciplina staccata dalla recitazione è impossibile. Quindi studia, studia tanto e crea la base attoriale sulla quale costruire la tua carriera.
- Immagine di copertina: Franco Nero – Attore, Danilo Aielli – Compositore, Fabrizio Apolloni – Attore, doppiatore e direttore di doppiaggio