Il regista Luigi Parisi racconta come riuscire al meglio in camera
Il mestiere dell’attore cinematografico è strettamente connesso alla
macchina da presa, ma come si comporta un Attore con questo strumento? Lo chiediamo oggi a Luigi Parisi, regista cinematografico, docente di Acting on Camera nel Corso di Recitazione ad Action Academy.
Ci parla della sua vita professionale?
Mi sono incuriosito della professione di regista quando ero molto piccolo. A circa tre anni e mezzo ero fortemente interessato al funzionamento di cineprese e telecamere sicché, dall’età di otto anni fino ai quattordici mi trovavo già a studiare animazione a passo uno e a realizzare cartoons tramite una cinepresa Super8.
Poco più che ventenne, dopo aver conseguito il diploma al Centro Sperimentale TV a Roma, la mia città, ho proseguito i miei studi da autodidatta applicando la professione di regista, operatore alla macchina, montatore, direttore della fotografia, fx-maker e computer-grafico realizzando story-boards e titoli di testa.
Poi a ventisette anni, è arrivata la grande occasione per un set internazionale: si trattava di una miniserie in due puntate dal titolo “Black Angel”, ma lì ero ancora regista di seconda unità (Ndr: nei film e nelle serie tv molto lunghi e complessi spesso le troupe sono suddivise in più unità indipendenti, ognuna delle quali ha il proprio regista). Per fare il salto come regista ufficiale ho dovuto attendere due anni con “Il Morso del Serpente”. Poi dopo tanti anni di professione infine, mi sono scoperto docente di Acting on Camera e da lì si è aperto un altro mondo.
Che cos’è la macchina da presa (o cinepresa)?
Nel Cinema la Macchina da presa (specificata sui copioni con M o MdP) è un mezzo straordinario capace di “acquisire” la realtà e di re-interpretarla attraverso un linguaggio fatto di obiettivi, di movimenti suggestivi e di mezzi ingegnosi. L’attore e la Macchina da Presa costituiscono quanto di più bello si possa apprezzare ancora oggi: è quel magico connubio che dal 1895 (Ndr: l’anno dell’invenzione del Cinematografo dei fratelli Lumière) ci fa emozionare, riflettere, intrattenere.
L’attore deve sapere come funziona la macchina da presa?
L’attore cinematografico deve conoscere la macchina da presa anche a livello tecnico, non nel dettaglio ovviamente ma almeno, il suo principale funzionamento.
Fa parte della formazione culturale di questo mestiere e infatti rientra nel mio programma di Acting on Camera. Molti allievi, ad esempio, non conoscono neanche la differenza tra una telecamera e una cinepresa, insegno questa differenza già dalla prima lezione del mio corso. Voglio che gli studenti di Action Academy escano dal biennio preparati in modo da saper affrontare il set senza reticenze, gap tecnici ed essere concentrati effettivamente sul loro lavoro: quello di recitare davanti la Macchina da presa appunto. Una preparazione efficace, completa, affinché l’allievo maturi e padroneggi gli strumenti per quella fantastica professione che è l’attore.
Un attore o un’attrice professionista non dovrebbero temere mai la macchina da presa, perché come dice il premio Oscar Michael Caine (a proposito, il nostro libro di testo ufficiale è Michael Caine, Recitare davanti alla Macchina da Presa, 2006)
“La macchina da presa è già innamorata di voi sin dal primo momento”.
Se qualcuno teme la macchina da presa significa che non ha creato la giusta alleanza con lei. In realtà la macchina va conosciuta e bisogna prenderci “confidenza”: questo è l’unico metodo per sciogliere qualsiasi timore.
Rispettarla ma mai provare paura: è questo il giusto atteggiamento. Provare per credere!
Che differenza c’è nel recitare a Teatro, in Tv o al Cinema?
Se è un attore “capace” abituato a lavorare espressamente per il teatro, in tv o sui musical non è detto che sia “pronto” per la macchina da presa.
C’è espressamente un discorso molto tecnico alla base: il Cinema, le serie o le fiction hanno un meccanismo preciso che, se non si conosce a fondo, può impedire di fare le cose giuste con la conseguenza di mettere a repentaglio l’intera produzione. La MdP ha la sua metrica, il suo linguaggio, la sua grammatica.
A volte gli attori temono anche di non essere stati all’altezza delle loro capacità per cui, iniziano a chiedere al regista di ripetere ciak all’infinito, perdendo lucidità e concentrazione ad ogni take.
In realtà conosco soltanto pochi attori in cattiva relazione con la MdP mentre non è inusuale che un attore o un’attrice s’ impanichi con una telecamera di uno studio televisivo durante un’intervista.
Questo perché non esiste più personaggio ma diventa persona reale. E qui cadono tutte le finzioni. Qui sì che entra la paura, perché si è se stessi, non si recita più, e tutte le paure diventano anche giustificate.
Come si prende confidenza con il mestiere dell’attore cinematografico?
Fare pratica in ogni modo possibile. Fare cortometraggi con un amico regista per esempio, non importa se esordiente o esperto. Conta inizialmente prendere confidenza con il mezzo e con la troupe, il microfono, le luci, le mille distrazioni o problematiche che un set possa presentare.
Un primo esercizio può essere quello di riprendersi mentre si recita un monologo anche con il cellulare e nel rivedersi, cercare di capirne difetti, posizioni errate, luci, impostazioni tonali, etc. Ma è chiaro che si tratta di un primissimo passo.
In realtà l’autocritica non basta e servirebbe un supervisor esperto per correggere le cose. Ci vuole quindi studio e tenacia attraverso lezioni mirate e costanti. La confidenza si ottiene solo con lo studio e l’esperienza.
Se vuoi approfondire come si arriva per la prima volta sul set ti suggeriamo la lettura del nostro articolo su Andrea Carpenzano: Attore per sbaglio, annoiato per scelto
Che differenza c’è tra essere Attori, youtuber o influencer?
La differenza è abissale. Uno youtuber per esempio non ha alcuna attinenza con un attore che si trova a fronteggiare un set vero e proprio.
Chi fa social (Instagram, Facebook, Tik-Tok, etc.) è generalmente l’autore (content creator) del video e si trova a farlo solitamente in quasi totale autonomia. Il set invece prevede il coinvolgimento di moltissime persone, mezzi importanti, binari da scavalcare, tecniche da osservare, tagli di luce da prendere e rispettare.
Un influencer, o aspirante tale, cerca di “vendere” la propria immagine, quindi sé stesso, attraverso una videocamera; l’Attore interpreta invece un “personaggio” divenendo di volta in volta un agente segreto, un innamorato, un combattente, un simpatico idiota, una vittima o un carnefice. Siamo in un’altra sfera colma di sfaccettature difficile da associare al mondo web.
Cosa consiglia ad un attore alle prime armi intimorito dalla mdp?
Trucchi veri e propri non ne esistono, anche se un attore è quasi un illusionista.
Crea illusioni interpretando un personaggio, divenendo parte di una storia di finzione, simulando un sentimento. E se è bravo, lo spettatore finisce per credergli: ride, piange, entra in tensione o si dispera insieme a lui.
Un attore alle prime armi ovviamente ha un mondo da imparare e deve sciogliere quelle riserve e timidezze che sicuramente ha davanti l’obiettivo.
Prima di tutto, il mio consiglio è quello di investire le proprie risorse indirizzandosi verso una preparazione didattica a 360 gradi. Anche se può sembrare un gioco, questo lavoro, al di là delle apparenze, è un mestiere molto duro, fatto di alti e bassi, gioie e dolori, momenti fitti di lavoro e momenti di stallo.
L’Attore deve ricordare di trovare un forte equilibrio dentro sé stesso perché si fa presto a diventare sognatori, poi a pensare di dominare il mondo e infine cadere. Attori ed attrici devono sempre mantenere l’umiltà, l’equilibrio psicologico e continuare il proprio lavoro di ricerca, di stile e di studio. Soltanto così si può affrontare il set in serenità.
Ecco perché la preparazione è importante. La macchina da presa, quando si recita, deve scomparire ma al tempo stesso, si deve percepire.
Intendo dire che la Macchina e i suoi supporti sono voluminosi e quando si muovono, possono creare sull’attore che recita problemi di concentrazione e distrazione. Ecco perché l’attore deve imparare a far finta che non esista, deve farla scomparire mentalmente. Ma al tempo stesso, deve riuscire a percepirne le intenzioni, le evoluzioni e le inquadrature per creare quella simbiosi che è necessaria. È un processo che si impara soltanto con la pratica.
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Come deve comportarsi un attore sul set?
L’attore deve portare rispetto ad ogni singola persona sul set. Deve essere sempre puntuale e soprattutto deve cercare di “rubare” con gli occhi ogni singola cosa che possa farlo crescere professionalmente.
Chi esercita il mestiere dell’attore sa bene che è al servizio di una complessa realizzazione. È Re o pedina su una scacchiera fatta di tante altre figure. Quella scacchiera, rappresenta il film. Il regista lavora “muovendo” i suoi pezzi per poter raccontare attraverso immagini e suoni il “suo” film, la sua storia.
Ma bisogna ricordare sempre che davanti la cinepresa ci sono gli attori che attraverso la recitazione, la mimica, il linguaggio del corpo donano grazia e volto alle emozioni.
L’attore deve saper sprigionare le sue battute attraverso una tecnica nascosta (altrimenti se ne rivelerebbe l’artificio) e quindi, per saper dosare spontaneità e naturalezza ben sapendo di recitare un copione. Ma non basta. Questo può farlo anche un attore sul palcoscenico di un teatro. Sul set, c’è sempre la macchina da presa. Un osservatore imparziale, capace di catturare col suo obiettivo anche il più piccolo movimento o sfumatura emozionale. Conoscerla è essenziale. Quando un attore conosce il suo linguaggio diviene Re e mai più pedina.