Una delle sfide più eccitanti per un attore è senz’altro quella di partecipare ad un musical. Una forma d’arte in cui gli interpreti tendono ogni fibra del proprio corpo per esplodere in una performance totale, che li coinvolge dalle corde vocali alle punte dei piedi. Ne parliamo oggi con Valentina Ferrari, docente di musical ad Action Academy.
Ciao, Valentina! Ci racconti il tuo percorso artistico all’interno del mondo del musical?
Il mio percorso di formazione è stato molto intenso. Ancora oggi studio tantissimo e mi metto continuamente in discussione affrontando tante sfide.
La grande svolta è sicuramente stato l’ingaggio per We will rock you. Dopo diverse audizioni molto intense ho concluso con la grandissima soddisfazione di essere stata scelta dai Queen in persona, cioè Brian May e Roger Taylor. Oltre a loro mi ha fortemente voluto anche il loro produttore Jim Beach, insieme alla Produzione Italiana nella persona di Claudio Trotta.
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Quanto è stimolante per un attore cimentarsi con questa forma di recitazione?
È un mondo veramente in continua evoluzione e pieno di prove da superare. Si tratta di mettersi in gioco continuamente cercando di dare sempre il massimo, soprattutto con grande professionalità. La magia di raccontare storie di tanti personaggi mettendoci la propria verità è stimolante ed affascinante. La condivisione in Compagnia in un grande lavoro di squadra ha l’obiettivo di emozionarsi ed emozionare il pubblico.
Come imposti le tue lezioni per insegnare questa materia ai tuoi allievi?
Le mie lezioni sono complete: dedico con molta attenzione ed entusiasmo tutto il tempo a disposizione per formare al meglio i ragazzi in tutte e tre le discipline artistiche (recitazione, canto e ballo), cercando di tirare fuori la personalità di ognuno di loro. Tutto questo affinché siano focalizzati e centrati sulle loro capacità e soprattutto sulla loro preparazione.
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Quanto è difficile riuscire a fondere recitazione, canto e ballo nello stesso momento?
Le tre discipline artistiche fondamentali per diventare un performer hanno bisogno di una forte base di preparazione con tante sfumature di stili. Le figure artistiche ricercate in questo ramo dello spettacolo devono avere tante caratteristiche e, se si studia bene, le potenzialità possono essere tante. Tenersi in allenamento continuo e riconoscere con consapevolezza le proprie capacità è importante per presentarsi nella maniera giusta preparati e centrati nei personaggi.
Secondo la tua esperienza, quali sono i musical cinematografici a cui fare maggiormente riferimento?
Il mondo della cinematografia ha regalato tantissimi capolavori. Tutto quello che viene messo in scena in teatro però ha un linguaggio e una resa differenti. Spesso i musical cinematografici sono stati realizzati grazie agli spunti presi da spettacoli teatrali e la storia ne porta diversi esempi. Personalmente ne amo tantissimi ed ognuno con caratteristiche diverse. Per citarne alcuni : Hair, Jesus Christ Superstar, Les Miserables, West Side Story, The Rocky Horror Picture Show, Cats e tanti altri.
Che consigli daresti ad un aspirante attore per approcciarsi al musical?
Come dicevo ci vuole molto impegno, determinazione e preparazione. È necessario imparare a condividere il lavoro di gruppo ed essere autentici e rispettosi a livello disciplinare quando si studia, quando si è in sala prove e quando si sta in scena. Nel nostro Paese abbiamo tantissimi artisti pieni di talento. Le luci del palcoscenico ci permettono di dare voce, corpo e anima a tante storie, compresa la nostra. Il mio consiglio è sicuramente di non smettere mai di inseguire i propri sogni. Bisogna farsi trovare preparati e pronti, perché come in tutte le altre cose della vita il treno passa e spesso bisogna saltarci su al volo. Il resto è alchimia… pura magia!
E noi di Action Academy auguriamo a tutti i giovani attori di riuscire a far parte di questa magia. Se riuscire a far emozionare il pubblico con una bella prova attoriale è fantastico, riuscire a farlo attraverso il musical lo è… il triplo!
In copertina: Valentina Ferrari in scena (Photo by Daniele Chatrian)
